Giovedì 20 marzo 2025, nella splendida location del Circolo Canottieri Aniene a Roma, si è tenuta la cerimonia di premiazione organizzata dalla Fondazione Baroni. Un evento che ha illuminato l’impegno e i successi di diversi enti nel campo dell’inclusione sociale e lavorativa, dello sport come mezzo di inclusione e della ricerca scientifica finalizzata al miglioramento della salute e della qualità di vita.
La disabilità è un fenomeno in crescita: secondo Eurostat, nel 2023, nell’Unione Europea un adulto su quattro, pari a 101 milioni di persone, viveva con una disabilità. In Italia, i numeri non sono più incoraggianti: l’ultima rilevazione annuale dell’Istat mostra una crescita costante degli alunni con disabilità nelle scuole, con un incremento del 6% nell’anno scolastico 2023-2024 rispetto a quello precedente e del 26% negli ultimi cinque. Anche i servizi sociali registrano un aumento della domanda da parte di persone con disabilità: secondo l’Istat, nel 2022, 301.317 persone hanno usufruito di un servizio sociale professionale, un valore in crescita di oltre il 40% rispetto al 2012.
In questo contesto, il contributo della Fondazione Baroni rappresenta un segnale concreto di impegno costante: da 50 anni, la Fondazione eroga ogni anno finanziamenti per supportare enti e associazioni che operano nel settore della disabilità, a Roma e nel Lazio, nelle aree della ricerca scientifica, dell’assistenza e dello sport inclusivo.
Dopo il saluto di benvenuto del presidente del Circolo Aniene, Massimo Fabbricini, il presidente della Fondazione Baroni, Giuseppe Signoriello, insieme alla conduttrice dell’evento Greta Mauro, ha premiato le associazioni e gli enti di ricerca vincitori.
I progetti vincitori
Delle oltre 270 realtà, tra associazioni e centri di ricerca che hanno partecipato ai bandi, dopo un lungo processo selettivo, sono stati scelti 11 progetti dal Comitato di Valutazione che si è riunito tra dicembre e gennaio: tre per la ricerca scientifica, quattro per l’assistenza e la solidarietà e quattro per lo sport.

Ecco i nomi dei progetti vincitori dei bandi divisi per area tematica:
Ricerca Scientifica
– Fondazione Il Coraggio dei Bambini ETS
– Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
– Associazione Volontari Per Policlinico Tor Vergata
Assistenza e Solidarietà
– Fateci Posto APS
– Orma Italia ODV ETS
– Fondazione Cervelli Ribelli ETS
– Associazione ItaliaCamp ETS
Sport
– S.S. Lazio Nuoto S.S.D. A R.L.
– Associazione Capitolina ODV
– Società Sportiva Dilettantistica Circolo Canottieri 3 Ponti
– GET AUT! APS
Un approfondimento sui progetti vincitori qui https://fondazionebaroni.it/progetti-finanziati/
Gli ospiti
La serata è stata impreziosita dai contributi di figure illustri del panorama italiano. L’evento è stato anche un momento di riflessione sul valore della diversità e sulla forza dei sogni, grazie agli interventi del testimonial della Fondazione Baroni, il campione di scherma paralimpica Edoardo Giordan, del giornalista Massimo Martinelli, della velista Caterina Banti, doppio oro olimpico (Tokyo e Parigi), dell’attrice Giulia Bevilacqua, della conduttrice Eleonora Daniele, della giovane booktoker Sara Ciafardoni e del giornalista e conduttore Stefano Buttafuoco, cui è stato assegnato il Premio Fondazione Baroni al Giornalismo Inclusivo per “l’impegno e la toccante sensibilità nel raccontare storie di unicità, dando voce a chi ha trasformato le proprie fragilità in opportunità”.

Le dichiarazioni
“La Fondazione Baroni ha la fortuna di essere indipendente dal punto di vista finanziario – ha detto il presidente della Fondazione Baroni Giuseppe Signoriello – ma questo non significa che possiamo agire da soli. Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Solo collaborando con le istituzioni e le realtà del territorio possiamo costruire progetti concreti e duraturi. Un Paese civile si misura dalla sua capacità di includere, e l’inclusione deve partire dal basso: dalle scuole, dall’abbattimento delle barriere, dall’educazione alla diversità”.
Sara Ciafardoni, scrittrice e BookToker: “Cosa significa davvero inclusione? Forse avete già una risposta chiara. Beh, io no. Non perché non la conosca, ma perché mi sembra impossibile rinchiuderla in una definizione. Per tanti è un concetto da sbandierare, per me è sempre stata la normalità. Non ho dovuto impararla né etichettarla, l’ho vissuta prima ancora di sapere come chiamarla. E di una cosa sono certa: l’inclusione è fatta di gesti, piccoli e silenziosi, capaci di cambiare il mondo“.
Leggi l’intervento integrale di Sara Ciafardoni qui https://fondazionebaroni.it/sara-ciafardoni-non-accettate-i-limiti-imposti-dagli-altri/
Le foto


































































