Siamo stati a trovare la Fondazione Hopen Onlus che lo scorso anno ha ricevuto, dalla Fondazione Baroni, 19 mila euro per l’area tematica “sport” dei nostri bandi.
Lo sport rappresenta un potente strumento per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità. La Fondazione Hopen si impegna a renderlo accessibile e inclusivo, affinché ognuno possa vivere i benefici di una partecipazione attiva e gratificante. Lo sport diventa così una chiave per aprire le porte ad un futuro pieno, attivo, gratificante. Un’attività chiama l’altra e ogni giorno i ragazzi scoprono una parte del loro corpo e cercano di arrivare all’obiettivo.
Il video completo della giornata:
Federico Maspes, Presidente e Fondatore della Fondazione Hopen: “Nasciamo nel 2015 per dare un supporto, un orientamento alle famiglie che cercavano la diagnosi e si sarebbero imbattuti in un terreno complicato, non trovando risposte alle proprie domande. Nell’ ambiente medico non c’era coscienza del problema, si doveva fare una diagnosi per forza, spesso sbagliata. Nella famiglia si arrivava allo scontro,
spesso, si insinuava un clima di sfiducia tutti volevano sapere ma nessuno sapeva a cosa credere. In questo percorso ho pensato che questa fondazione poteva aiutare e dare punti di riferimento, piccoli sassolini da seguire in una strada dove ti perdi.
Volevo arrivare a soggetti interessati, grazie agli amici. Invece gli amici sono i primi che sono saliti a bordo e quindi Hopen nasce con un consiglio di amministrazione di soli amici. I primi obiettivi sono stati quelli di farci ascoltare, parlare con chi fa ricerca su queste malattie, con chi raggruppa l’immenso mondo delle malattie genetiche rare. Grandi agenzie internazionali, Fondazioni, Osservatori. Andammo in Inghilterra dall’ associazione SWAN (Sindrome without a name) per cercare di unificare le
associazioni europee. Nel 2017 abbiamo iniziato con dei progetti per i ragazzi, all’inizio sparsi sul territorio. Poi con i bandi abbiamo unificato le attività in questa parrocchia alla Bufalotta a Roma.
Grazie alla Fondazione Baroni abbiamo potuto riempire le giornate dei ragazzi che dopo il liceo non hanno nulla, con progetti sociali interamente sostenuti da noi, istruttori, psicoterapeuti, aumentando la fiducia e le capacità motoria. Il karate è un aspetto importante perché i ragazzi riescono a concentrarsi, disciplinarsi, con attenzione, prendendo coscienza del loro corpo, con una motricità diversa, rispondendo dei loro atti al maestro, che ha un ruolo fondamentale. La musica permette di scaricarsi e divertirsi”.
Federico Pisola, psicologo della Fondazione: “Mi occupo dei ragazzi e sono responsabile dell’equipe educativa, con altre 3 educatrici che insieme a me ruotano e studiano i profili dei ragazzi per ritagliare le varie attivita’ sulle propensioni del singolo. Il rapporto con i ragazzi è incredibile e sono loro a dare molto al livello umano. Si impara dalla loro voglia e dalla loro forza, apprezzando la vita in modo differente”.