C’è un tricolore che sventola forte a Iksan, in Corea del Sud. È quello della Nazionale italiana di scherma paralimpica, protagonista assoluta ai Mondiali 2025. Con 7 medaglie complessive – 2 ori, 2 argenti e 3 bronzi – i nostri ragazzi hanno chiuso al secondo posto del medagliere dietro la sola Cina, confermandosi tra le primissime potenze globali di questa disciplina.
A guidare la delegazione azzurra, con un ruolo inedito ma altrettanto prezioso, c’era Bebe Vio: per la prima volta non in pedana come atleta, ma al fianco degli atleti come capo delegazione. La sua presenza è stata un punto di riferimento e di incoraggiamento per tutta la compagine.
Tra i momenti più esaltanti, l’oro nella sciabola maschile a squadre, conquistato da Edoardo Giordan, Mattia Galvagno, Gianmarco Paolucci e Andrea Jacquier. Una finale perfetta, che ha visto i nostri atleti imporsi con determinazione e orgoglio, riportando in Italia un titolo mondiale che ha il sapore della storia.

Per la Fondazione Baroni, questo trionfo in particolare, ha un significato ancora più speciale: a capitanare il quartetto vincente c’era infatti Edoardo Giordan, nostro testimonial, che ha aggiunto al bottino anche un’ottima medaglia di bronzo individuale nella sciabola categoria A. La sua doppia impresa racconta molto più di un risultato sportivo: è il simbolo di un percorso di resilienza, di passione e di costanza, che lo ha reso un punto di riferimento per l’intero movimento paralimpico italiano.
“La Fondazione Baroni è orgogliosa di celebrare il successo della squadra azzurra e di Edoardo Giordan, ragazzo straordinario, esempio di come talento e determinazione possano trasformarsi in ispirazione per tutti. Le loro vittorie raccontano di un’Italia che sa unire, accogliere e includere attraverso lo sport. Questi successi, per la Fondazione, sono la conferma e la forza a continuare con le nostre iniziative sui Bandi proprio come quello riferito allo Sport che offre, alle Associazioni sportive vincitrici del bando stesso, un sostegno concreto allo sport inclusivo, consentendo a tanti loro atleti di intraprendere e proseguire il proprio percorso agonistico con le risorse necessarie, rendendo, lo sport, davvero accessibile contribuendo a rimuovere barriere e a valorizzare i talenti di ciascuno”.
Con le sue parole di elogio, Giuseppe Signoriello, Presidente della Fondazione, ha espresso la gioia di tutti noi nel vedere questi ragazzi trionfare, nella competizione così come nella vita.
