E’ un progetto pilota da realizzare nel territorio di Massimina/Castel di Guido nella periferia di Roma (Municipio XII e XIII) della durata semestrale, con l’idea di replicabilità negli anni successivi. Propone un connubio virtuoso tra la parte “tecnico/sportiva” e l’intervento psicopedagogico. Muove dalla valutazione delle capacità motorie e dalla presa in esame delle abilità in campo relazionale e delle autonomie attraverso una serie di strumenti testologici. Nell’ipotesi progettuale, l’attività sportiva, si configura come mezzo e non come fine, assume, cioè, la dimensione privilegiata, del gioco e del movimento, quale volano per l’acquisizione di abilità legate alla sfera relazionale. È intenzione del proponente, cioè, “utilizzare” l’attività sportiva come strumento di crescita personale, acquisizione e potenziamento di abilità motorie, autonomia, socializzazione, integrazione, spirito di squadra e divertimento. A tal fine, il “prima” e il “dopo” sono momenti altrettanto importanti: il cambiarsi, il prendersi cura di sé, il saper attendere, il rispetto delle regole, infatti, sono potenti fattori di rafforzamento dello sviluppo dell’autonomia e della crescita del ragazzo, il tutto in un clima sereno, sicuro e divertente. Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale “Mio Fratello è Figlio Unico” in collaborazione con strutture del territorio, scuole, centri sportivi, intende realizzare un percorso multidimensionale basato sulla pratica di attività motorie per ragazzi con disabilità intellettiva. L’assunto teorico di riferimento muove dall’importanza dello Sport, e più in generale dell’esercizio fisico per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità in particolare affette dal Disturbo dello Spettro Autistico. Allenamenti costanti e nuove esperienze producono, infatti, entusiasmo e motivazione ad impegnarsi per poter migliorare, accrescendo il livello di autostima. Ma soprattutto si incentiva il massimo grado di autonomia possibile. Il motore di tutte queste iniziative consiste, infatti, nel vivere occasioni di inclusione sociale. Esse permettono alle persone con Autismo di avere una vita migliore e più indipendente possibile, coinvolgendole in contesti che sarebbero di difficile, se non impossibile, accesso e complicati da frequentare, offrendo un valido sostegno alle famiglie. Lo sport, ma più in generale l’esercizio fisico promuove il benessere fisico e sociale perché permette anche di entrare in relazione con l’altro. Il progetto si articolerà su 4 attività sportive con una prevalenza di sport di gruppo rispetto alle attività individuali: Calcio, Atletica, Nuoto e Yoga