Lavoro, vita sociale, sport. E poi ricerca scientifica, per migliorare le diagnosi e i trattamenti terapeutici e riabilitativi. Da oltre 40 anni la Fondazione ‘Giovan Battista Baroni’ ETS destina le risorse del proprio patrimonio, per volere testamentario dell’omonimo ufficiale dell’esercito morto nel 1971, al sostegno delle persone disabili. Centinaia di migliaia di euro che vanno ogni anno a iniziative e progetti avanzati da onlus, cooperative, enti del terzo settore, associazioni sportive e dilettantistiche. Con la spinta, sul fronte dell’immagine, da parte di un testimonial speciale: il campione paralimpico di scherma Edoardo Giordan.
Quest’anno arrivano 300mila euro a disposizione dell’inclusione sociale, l’autonomia e la partecipazione attiva dei disabili. Sul sito web www.fondazionebaroni.it sono stati pubblicati tre bandi da 100mila euro ciascuno. I due avvisi per l’assistenza sociale e per lo sport prevedono appunto la partecipazione di onlus, organizzazioni senza scopo di lucro, enti del terzo settore, associazioni sportive e dilettantistiche, collocati prevalentemente nell’area di Roma e del Lazio, su progetti della durata massima di 12 mesi. Mentre il bando per la ricerca è rivolto a enti o istituzioni di ricerca pubblica o privata in possesso di personalità giuridica e senza scopo di lucro, allo scopo di selezionare e finanziare progetti della durata massima di 36 mesi. Le iniziative vengono finanziate attraverso risorse economiche proprie della Fondazione.
Le candidature, entro il termine del prossimo 30 novembre, dovranno pervenire all’indirizzo Pec: info@pec.fondazionebaroni.it. I nomi dei vincitori dei bandi saranno pubblicati sul sito entro il prossimo 31 dicembre.
“Il nostro impegno finanziario e organizzativo resta ancorato alla nostra missione fondamentale – commenta Giuseppe Signoriello, presidente della Fondazione G. B. Baroni – ossia ridurre la vulnerabilità e combattere il rischio di esclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. Tra le tante forme di fragilità ed emarginazione che sempre più caratterizzano la società contemporanea, quelle legate alla condizione motoria o neuromotoria vanno combattute con una pluralità di approcci e di strumenti. Ecco perché diversifichiamo il nostro intervento su tre macro-aree differenti, assistenza, sport e ricerca, e valutiamo con attenzione proposte originali, efficaci e ben rendicontate che possano avere un esito concreto a beneficio della comunità”.